CRACKING ART

Il movimento Cracking Art nasce nel 1993: l’intenzione è quella di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale. La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.

www.crackingart.com

LUCA SORRENTINO

Fotografo libero professionista dal 1995, socio TAU_Visual (associazione nazionale fotografi professionisti) e membro NPS (Nikon professional service), pluri specializzato in vari settori della fotografia professionale, sintetizza il rigore della tecnica analogica e digitale con l’estro compositivo ed uno stile attento alla creatività ed alla comunicazione. In particolare, le esperienze nel campo dei beni culturali e nell’editoria di settore lo hanno reso sensibile alle problematiche di vari campi applicativi della fotografia, dalle riproduzioni di opere d’arte alla fotografia di architettura di interni ed esterni. Completa negli anni la sua offerta di servizi con la fotografia di reportage, moda e industria, operando singolarmente ed in team con altri professionisti.

Da oltre 10 anni è il fotografo ufficiale di Altaroma, la celebre kermesse di altamoda romana, e recentemente della RAW (Rome Art Week), la prima rassegna di arte contemporanea della capitale.

Inoltre ha collaborato e collabora tuttora con privati, editori, società pubbliche e private, gallerie d’arte ed antiquari.

www.lucasorrentino.com

GIORGIA RUGGIANO

Giorgia Ruggiano si è diplomata nel 2013 presso l’Istituto di fotofrafia e comunicazione integrata di San Lorenzo, a Roma. Da quel momento ha portato avanti vari progetti fotografici.
Per due anni ha collaborato con un quotidiano come fotoreporter. Nel 2014 si avvicina alla regia girando il suo primo documentario “IDA” producendolo solamente nel 2017.
IDA è stato premiato come miglior cortometraggio alla 35esima edizione del Torino Film Festival.

GIOVANNA BALDINI

Giovanna Baldini, nata a Grosseto nel 1971, vive e lavora a Roma, città nella quale si è trasferita per motivi di studio. In questi anni di residenza romana ha mantenuto uno stretto legame con la sua regione di provenienza, pur avendo instaurato un rapporto importante con la città che la ospita da circa venti anni. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Roma conseguendo il diploma in Scenografia. Questi anni di studio sono stati decisivi per la sua formazione futura anche grazie agli insegnamenti ricevuti da alcuni docenti che l’hanno avvicinata, per la prima volta, alle forme d’espressione artistica moderna e contemporanea, si tratta di: Salvatore Vendittelli, curatore degli allestimenti teatrali nei primi dieci anni di attività di Carmelo Bene, Alberto Boatto, saggista e critico d’arte esperto dell’avanguardia, Giuliana Stella, curatrice di mostre d’arte contemporanea a livello internazionale. Dal 2007, dopo aver conseguito, presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, l’abilitazione all’insegnamento di materie artistiche per gli ordini di scuola secondaria di 1° e 2° grado e l’idoneità all’attività didattica di sostegno, ha iniziato a prestare servizio, in qualità di insegnante specializzata, nella scuola secondaria statale di 1° grado, professione che continua tuttora a svolgere. La sua formazione più recente, acquisita attraverso Master Universitari, riguarda soprattutto gli ambiti della pedagogia e della didattica speciale, delle Tecnologie dell’Informazione e della Conoscenza applicate all’interno delle istituzioni educative. Negli anni è sempre rimasto preponderante il suo interesse verso ogni forma d’arte, tanto da spingerla ad approfondire costantemente la conoscenza dei linguaggi ad essa riconducibili, accostandosi con particolare curiosità alle espressioni artistiche più contemporanee. Ha al suo attivo l’ideazione e la conduzione di alcuni laboratori creativi, realizzati per lo più all’interno delle istituzioni scolastiche in cui ha lavorato, con ragazzi dagli undici ai tredici anni, progettati secondo i modelli di approccio all’arte proposti da Bruno Munari e Marco Dallari, aventi come finalità principe la conoscenza dei meccanismi, dei segreti, delle regole e delle tecniche dell’arte attraverso “il fare”.